L’uomo lavora per partecipare al proprio sviluppo, (…) e della società nella quale egli vive; lavora per partecipare coscientemente ad un progetto comune di sviluppo; lavora per molto di più che per il denaro: lavora per dar vita a ciò per cui egli ritiene valga la pena vivere. Vi è perciò una grande confusione culturale quando si parla di lavoro e questo ha certamente contribuito a grandi errori di giudizio, che continuano a compromettere e a stravolgere le leggi sul lavoro.
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