Articles by panepacelavoro

Salviamo la libertà di stampa e di pensiero

La libertà di stampa è una garanzia democratica. Dovrebbe essere un quarto potere, autonomo e con sufficiente distanza critica, capace di raccontare la vita della gente e la realtà che essa vive. Ma in Italia…


Ministero Distruzione Università e Ricerca

Pane Pace Lavoro torna in piazza per denunciare la condanna a morte dell’istruzione in Italia. La riforma Gelmini del sistema scolastico continua una politica di tagli che non fa ben sperare né sul piano educativo…


Bollettino ottobre 2010

Editoriale – manifestazione contro la pena di morte – a cura della redazione

Fiat: i motivi di una crisi – di Loris Cavalletti

La riforma penale salvadoregna – di Alvaro Rivas

La fame senza quota – di Nicolò Ferrari

Rubrica: “il pelo nell’uovo” – di Nicoletta Bigi


Stati boia mai più

In occasione della giornata mondiale contro la pena di morte del 10 ottobre Pane Pace Lavoro ritorna in piazza per ribadire il suo deciso no all’omicidio di stato.

Quale governo può definirsi democratico quando impone metodi di giustizia sommaria e disumani? La legge infatti deve essere superiore al sentimento di vendetta che nasce in chi è colpito; non può invadere e sopprimere la vita e non può definirne il termine. Con la pena di morte lo stato si macchia dello stesso delitto che dovrebbe correggere, anche le statistiche dimostrano che la pena di morte non è un deterrente al crimine.


Siamo tutti in minoranza

Accusare le popolazioni rom porta voti. Due dei principali governi europei, attualmente in difficoltà di consensi, quello francese e quello italiano (sempre più dipendente dalla xenofobia leghista) cercano consenso proponendo la deportazione di tali cittadini comunitari.
Il problema non nasce oggi. Da secoli i rom sono visti nella società delle nazioni come persone da accusare, isolare e possibilmente eliminare.
Tutti conoscono la parola Shoah ma chi ricorda il termine Porrajmos? Fu il tentativo del regime nazista di sterminare gli “zingari” reputata razza impura e socialmente pericolosa.