Il 22 marzo di nuovo l’Europa è stata oggetto di gravissimi attentati, che hanno colpito persone innocenti e che tutt’ora portano nel dolore dei familiari e nella paura di un popolo, gravissime conseguenze. Ricordiamo queste vittime e condividiamo il dolore dei loro familiari e di tutti gli innocenti che soffrono quotidianamente nel mondo a causa di “politiche” affaristiche e dissennate. Non esiste nessuna giustificazione a nessun tipo di massacro, sia esso un atto terroristico o una dichiarazione di guerra; non esiste nessuna giustificazione per un attentato anche ad un solo essere umano.
Il pericolo per l’Europa ora è quello della caccia alle streghe, della reazione violenta ed istintiva agli attacchi.
Dobbiamo invece avere la forza di ponderare i fatti, lasciando da parte le continue interviste, immagini, servizi televisivi che con cinica strategia mettono in piazza il dolore, non per informare, ma solo per i loro fini economici. Così facendo, impediscono a tutti di andare all’origine del problema.
Dobbiamo vincere la seduzione dell’odio e della vendetta che inducono ad atteggiamenti non autentici, di ottusa sottomissione, di cinico conformismo o di sterile opposizione. Con questa coscienza dobbiamo domandarci perché nel mondo vi siano persone disposte a suicidarsi per provocare dolore ad altre persone. Dobbiamo domandarci perché siamo odiati. Questi attacchi, infatti, colpiscono solo la povera gente.
Occorre interrogarsi sulle cause di tutta la violenza che sta sconvolgendo il mondo, noi ci accorgiamo di Bruxelles e di Parigi, perché apparentemente viviamo in pace, ma quante persone nel mondo, anche per colpa della politica occidentale, hanno vissuto e vivono il terrore di un bombardamento o di un attacco? Quanti nel mondo hanno perso parenti ed amici sotto le bombe dei nostri governi?
Le cause di tutte queste tragedie sono da ricercare anzitutto nei modi e nei contenuti della politica, non solo italiana, non solo europea, ma mondiale. Sempre più la politica, governata dal mercato, compreso quello delle armi, si oppone al dialogo con le forze sociali organizzate, che per loro natura sono l’opposto dei gruppi terroristici, che non hanno un volto e non cercano il dialogo. La politica mondiale preferisce essere contraddetta da gruppi violenti, così da poter giusti care le loro atrocità.
Oggi raccogliamo i frutti di questa politica, raccogliamo i frutti di una società costruita sul mercato, che ha pian piano eliminato le forze sociali che lo osteggiavano e che lottavano per la giustizia e per i diritti, lasciando così spazio al terrorismo.
Quando si nega la giustizia e quando il diritto diventa quello dei mercati nanziari e dei patti privatistici, si lascia spazio a quella vendetta che si chiama terrorismo, cui si vuole ora opporre un’altra vendetta, e così via.
Occorre quindi continuare a lavorare per porre nella società le basi culturali e le strutture sociali in grado di perseguire una società basata sulla giustizia e sul diritto. Uomini e donne impegnati per questo non cambieranno solo il futuro, ma già sono in grado di cambiare il presente costruendo un mondo nuovo e giusto
Pane Pace Lavoro, 26 marzo 2016
A me non si leggono molti caratteri del testo. Problema mio?