Manifestazioni


Italia sei Desta? SI!

Il Referendum del 12 e 13 giugno arriva dopo la svolta elettorale avvenuta nelle ultime amministrative che ha visto il tracollo delle destre. Chi è andato a votare ha bocciato una politica lontana dalle esigenze di tutti noi e al personalismo confluito nell’ ego smisurata di Silvio Berlusconi. Vogliamo ora la fine di una politica inadeguata al vivere comune, chiediamo una politica che guardi al pluralismo reale che il paese ha dimostrato di volere, una politica che ripudi la guerra e rimetta la persona con i suoi diritti e doveri al centro delle decisioni.


Democrazia senza libertà

Un parlamento prestabilito dalle segreterie di partito e un premio di maggioranza che rende assoluto il potere del Premier ha portato discredito sul potere legislativo. In Italia si fanno solo leggi per proteggere i fatti e i misfatti di chi ci governa nell’abbandono totale dei gravi problemi della gente.
“Lo stato sono io” può oggi ripetere, come il Re Sole, il Presidente del Consiglio che pensa di non dover più rispondere a nessuno. Il Governo sfrutta la mancanza di pluralismo


No alla guerra

Ancora GUERRA! Tutta la costa meridionale del Mare Nostrum è in rivolta. La Libia brucia sotto i colpi dei caccia amici e nemici.

Non siamo qui oggi per difendere una o l’altra parte, ma per difendere l’uomo dalla violenza generata dal desiderio di potere, quel desiderio che fa dimenticare ai grandi della Terra, che sotto le bombe non muore solo la diplomazia, ma muore gente in carne ed ossa, muoiono innocenti.
Siamo qui oggi per ribadire che i nostri governanti, continuandoci a mentire, si stanno macchiando e ci stanno macchiando del sengue di innocenti, perché chi paga è sempre la povera gente: uccisa, massacrata, usata, manipolata e il cui valore si riduce oramai all’oscillazione del valore del greggio. La loro sorte, la nostra sorte, non interessa i grandi della Terra, se non quando essa può servire gli interessi del dio mercato.


Ahi serva Italia!

Mentre i media insistono su raccapriccianti particolari, dei quali faremmo volentieri a meno, il nostro Paese e il mondo vivono drammi e cambiamenti sui quali i nostri “eletti” tacciono colpevolmente.

Per quanto riguarda il nostro Paese, abbiamo dovuto assistere, allibiti, all’emanazione di un decreto con cui il Governo pretendeva far passare una riforma dello Stato così importante come il federalismo. Solo il Presidente della Repubblica, costretto a dichiarare irricevibile quel decreto, si pone oggi quale difensore della nostra Costituzione.