10 dicembre: giornata mondiale per i diritti umani. Pane Pace Lavoro fa memoria di questa data nella speranza che l’opinione pubblica si scuota dal torpore in cui è caduta e torni a combattere per la dignità dell’uomo; solo in quest’ottica anche i governi potranno, forse, cambiare le proprie politiche interne ed estere.
L’Articolo 2 della Carta dei Diritti dell’Uomo così recita: “A ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.”
Dal 1948, quando questa carta fu sottoscritta dagli Stati Membri dell’ONU, chi ha mai veramente applicato quanto scritto? Al contrario si è anzi usato il pretesto delle razze e delle culture unite a distinzioni politiche, per portare la guerra in Paesi dove, chiaramente, era il movente economico a far pensare a una guerra di conquista. Da quando gli USA si sono autoeletti guardiani della giustizia mondiale sono state usate anche le religioni per giustificare le barbarie, di cui Bush prima e Obama oggi sono responsabili, come di moderne crociate.
Nessuno mai parla della “Dichiarazione del Cairo sui diritti dell’uomo nell’Islam” che all’articolo 11 dice: “Gli esseri umani nascono liberi e nessuno ha il diritto di renderli schiavi, umiliarli, opprimerli o sfruttarli e non esiste soggezione se non a Dio l’Altissimo.(…) Tutti gli stati e tutti i popoli hanno il diritto di preservare la propria identità originaria e di esercitare il controllo sulle proprie ricchezze e risorse naturali”.
Quale dignità per il popolo palestinese che vede togliersi le case, il lavoro, il cibo e l’acqua e continua a vivere con nessuna speranza, dopo che i Dialoghi di Pace avviati da Obama sono caduti nella dimenticanza di tutti e sono finiti in un nulla di fatto? L’unica certezza sono i continui soprusi e le violenze perpetrate dallo Stato di Israele. Quale dignità per Iraq e Afghanistan? I cittadini sentono dire, da lontano, che la guerra è finita e si domandano, insieme a noi, che cosa è cambiato? In cosa è migliorato il nostro paese rispetto a prima? Quale dignità per il popolo africano se la gente continua a morire di fame e di AIDS e l’Occidente solo si interessa a rubare le fonti minerarie o petrolifere? Quale dignità per tutta le gente che soffre e non trova appoggio nell’altro uomo, troppo interessato a sé per poter dedicarsi ad altro?
Oggi noi del PPL denunciamo il menefreghismo dilagante tra le persone e quello dei governi nei confronti dell’uomo, il proprio simile e, purtroppo, il proprio peggior nemico. Il PPL chiede che i governi rispettino la Carta dei diritti dell’Uomo e attuino politiche che mettano l’essere umano al centro di ogni decisione rispettando le scelte religiose e politiche di tutti.