Salvare la democrazia

Da qualche mese è iniziata, per l’Italia, una stagione politica molto importante a difesa della democrazia, che richiede a tutti un grande impegno e una reale presenza per evitare di mettere il Paese in una pericolosa condizione di autocrazia.

Infatti, il binomio legge elettorale e riforma costituzionale varate dal Governo Renzi porteranno il Paese in una gravissima situazione, che rischia di mettere tutto il potere nelle mani di un solo uomo.

In gioco non ci sono solo due leggi più o meno giuste da modificare, non si tratta solamente di questioni tecniche, ciò per il quale siamo chiamati oggi ad impegnarci è il contenuto stesso della politica che governerà il nostro Paese. La questione centrale infatti risiede nel dover stabilire se in nome della governabilità sia giusto dichiarare conclusa la democrazia e concedere tutto il potere nelle mani di una minoranza parlamentare al guinzaglio del capo del governo. Questa infatti è la situazione nella quale ci troveremo dopo le prossime elezioni politiche se non agiamo oggi.

D’altronde questo è la situazione che l’azione di molti politici ha da anni programmato e che con il tempo è entrata subdolamente nell’immaginario comune: una politica piegata ai mercati e alla finanza, una politica che valuta lo stato sociale, la sanità e l’istruzione prima di tutto come spese da eliminare, una politica in sintesi che è tecnocrazia, in cui lo stato è il fine dell’azione politica. Anni di cattiva politica hanno distrutto infatti lo spazio necessario alla coscienza e alla libertà, preparando il terreno per la svolta autocratica del governo, per questo, anche in questo caso, il silenzio sarebbe colpevole e non solo dannoso.
Impegnarsi nelle campagne referendarie oggi in atto significa pertanto lottare perché né un potere pubblico, né uno stato, né tanto meno una minoranza parlamentare, né alcuna società siano messe nelle condizioni di sostituirsi all’iniziativa e alla responsabilità della persona nell’azione politica e sociale, che invece è necessaria per ogni uomo.

Per questo Pane Pace Lavoro invita tutti a firmare e ad impegnarsi nella campagna per entrambi i referendum e, per questo, nei prossimi mesi, saremo nelle piazze d’Italia con banchetti di raccolta firme e incontri per promuovere la democrazia e fermare la deriva dittatoriale.

Pane Pace Lavoro, 25 aprile 2016



Referendum 2016

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