Una manovra distruttiva: non siamo tremanti, siamo indignati

Dopo anni di mistificazione e di menzogna il nostro Governo corona il suo operato con una manovra economica che immolerà i cittadini sull’altare del dio mercato.
L’economia senza fondamenta reali ma legata solo a fluttuazioni finanziarie ha mostrato il suo vero volto: non il denaro per gli uomini, ma gli uomini per il denaro; questa la sintesi di tanti schemi finanziari.
Chi si è fatto eleggere con il motto “meno tasse per tutti” vede la cartina al tornasole di un ventennio di fallimenti. Dopo anni di oltraggi al popolo italiano, stanno lavorando (si fa per dire) alla stoccata più pesante e indegna per un Paese democratico: far pesare la crisi sui suoi cittadini, farla pagare ai più poveri. Chi, infatti, avrà problemi con i nuovi ticket sanitari, con le tasse che i Comuni inaspriranno, con i servizi sociali che scarseggeranno, con la badante da pagare tutti i mesi, con il venir meno della già ridicola pensione di reversibilità?
Questo provvedimento, in qualunque versione sarà scritto, colpirà sempre le fasce deboli della popolazione, come pure colpirà chi di loro si occupa, come gran parte del Volontariato e della Cooperazione.
Ci continuano a dire che mai e poi mai metteranno le mani nelle tasche degli italiani, ma dovrebbero specificare che le tasche in cui non vogliono mettere le mani sono quelle dei ricchi, di chi possiede patrimoni e beni di lusso, mentre in quelle degli altri fanno man bassa. È una scelta precisa, ideologica e strategica, con conseguenze immediate su tutti noi. Al contrario, i tanto sbandierati tagli ai costi della politica, come la riduzione dei parlamentari e degli Enti territoriali, passeranno attraverso provvedimenti di natura costituzionale con i tempi e i modi che possiamo già da ora datare in non meglio precisati futuri anni a venire.
Pane Pace Lavoro è solidale con tutte le manifestazioni contrarie a queste scelte ignobili e sostiene il referendum per abrogare l’attuale legge elettorale madre della cloaca dalla quale la manovra nasce.
In questo nostro Paese dobbiamo ora, con responsabilità, con uno stato di mobilitazione continua, eliminare gli strumenti grazie ai quali si utilizza il Parlamento, svuotato della sua importante funzione, per emanare, senza poterli discutere, provvedimenti che negano un futuro ai giovani, che non intervengono sul lavoro, sulla sua dignità e che mettono profondamente in discussione idee e valori su cui si fonda la nostra Costituzione.
Nella nostra Reggio appoggiamo l’iniziativa del consigliere Matteo Riva per diminuire le spese comunali: prima di eliminare servizi, aumentare tasse, stroncare iniziative risparmiamo dove i privilegi sono maggiori.
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Fotografie della manifestazione di Reggio Emilia
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