Lettera agli eletti abertzale d’Iparralde
Boucau, 5 settembre 2011
Agur,
vi informo che non potrò presentarmi alle elezioni senatoriali prossime. Mi é appena stato riferito infatti che non corrispondo ai criteri legali in vigore per candidarmi a queste elezioni.
Condannato piu’ volte dai tribunali dello Stato francese a causa del mio impegno nei ranghi dell’organizazione politico militare Iparretarrak (IK), la mia reiscirizione alle liste elettorali non potrà essere possibile prima del 10 novembre 2031. Avro’ allora 71 anni.
Il mio impegno nelle fila di Ipparretarrak era innanzitutto un impegno civile. Ho partecipato –con i mezzi che ci erano propri – alla difesa degli interessi della realtà basca, della sua popolazione e degli elementi costitutivi della sua dignità collettiva.
Per questo ho pagato con 17 anni della mia vita in prigione. Dopo la mia scarcerazione, proprio dieci anni fa, non ho mai smesso di essere un cittadino impegnato, attraverso le mie responsabilità professionali presso la Croce Rossa francese, attraverso il mio lavoro a Emmaüs Francia e in quanto presidente dell’Osservatorio Internazionale delle Prigioni (OIP).
Come buona parte dei prigionieri baschi, ho dovuto subire il ritiro del mio permesso di soggiorno nel Euskal Herria, per 5 anni. Tutti i mesi devo pagare al Fondo di Garanzia delle Vittime del Terrorismo una somma di quasi 400 euro e questo fino al saldo del “debito” che la giustizia francese ha stabilito nella somma di 200 000 euro. Poiché questi soldi vengono direttamente prelevati dal mio conto, io non posso permettermi di possedere nulla, se non con il rischio che mi sia preso.
Eccomi dunque oggi condannato a non poter votare (e a non poter essere candidato alle elezioni) fino al 2032.
La mia ritirata dalla candidatura alle senatoriali é per me l’occasione per dirvi quanto segue: la vostra responsabilità di eletti abertzale é oggi piu che mai una responsabilità che vi pone di fronte a un immensità di doveri. Certo, il vostro lavoro di eletti comunali e intercomunali, di consiglieri generali é già importante e l’organizzazione del “buon vivere comune” é una missione che richiede in sé competenza e determinazione.
Con tutto il rispetto che vi devo, e la riconoscenza del vostro merito, io vi incoraggio a essere gli attori principali di una evoluzione positiva della situazione nel Iparralde.
Per questo vi invito a osare un linguaggio della verità e della responsabilità. La paura e le preoccupazioni riguardo all’avvenire divorano sempre piu i nostri concittadini, mettono la museruola alle volontà e immobilizzano le energie. La risposta a questa società mortifera risiede in un pensiero abertzale, di sinistra, che si iscrive in un piano di costruzione nazionale.
Si! Osate definire un avvenire a breve e medio termine che ridia la voglia ai nostri concittadini di scommettere sull’avvenire, su un futuro posto sotto il segno dell’autonomia e della responsabilità.
Infine mi é d’obbligo ricordare che Euskal Herria si trova oggi in un contesto politico che necessita dell’impegno di tutti. E’ della Pace che stiamo parlando. E’ di un futuro di giustizia per la nazione basca che si tratta, del futuro dei nostri figli e nipoti. La vostra responsabilità di eletti abertzale é ancora più grande in questo campo.
Siate gli artigiani di una Pace giusta, utilizzate la vostra autorità e la vostra legittimità elettorale per imporre le condizioni di un dialogo, fate crescere questo bisogno di dialogo a livello sociale, questo desiderio di Pace e di Giustizia. Questa é una meravigliosa dimensione del vostro compito di eletti.
Non posso terminare questo messaggio senza ricordarvi che un certo numero di nostri compatrioti si trova in prigione. Essi vivono spesso in condizioni considerate dalle istanze nazionali e internazionali come oltraggiose alla dignità della persona. Questi prigionieri, come le loro famiglie che vivono tra noi e che incontriamo quotidianamente, hanno bisogno della vostra protezione contro i trattamenti crudeli che subiscono e contro la mancanza di diritti della quale sono vittime. Impegnatevi in questo senso con forza e determinazione!
Saluti abertzale.
Gabi MOUESCA