O ESSERE UMANI DELL’INCONTRO O SIGNOROTTI DELLE MACERIE

Carissimo amico e sostenitore di Pane Pace Lavoro,
con tenacia e perseveranza vogliamo farci presenti, come sempre, per aiutarci a leggere – e quindi a vivere con consapevolezza – i passaggi storici che noi e l’intera umanità siamo chiamati ad affrontare e a giudicare.

con tenacia e perseveranza vogliamo farci presenti, come sempre, per aiutarci a leggere – e quindi a vivere con consapevolezza – i passaggi storici che noi e l’intera umanità siamo chiamati ad affrontare e a giudicare.

Innanzitutto, l’aspetto più urgente e grave è che l’umanità intera si trova, come è stato detto, in una situazione di terza guerra mondiale. Non conosciamo nemmeno tutte le città e le regioni del mondo dove ci sono guerre, conflitti, violenze, ingiustizie, soprusi, ma solo quelle che i mass media e i potenti vogliono farci conoscere per i loro interessi.

Quando andiamo a votare, caro amico e sostenitore, come possiamo non tenere presente questa tragica e assurda realtà che coinvolge tanti nostri simili? Noi esseri umani, caro amico e sostenitore, siamo una famiglia e una comunità, non siamo nemici come invece alcuni politici di professione e la maggior parte dei grandi giornali e dei mass media ci stanno spingendo a credere!

Questa cultura, o meglio, sub cultura dell’ostilità e della minaccia che viene ossessivamente propagandata – secondo la quale a più nemici corrisponde più identità – è terribile e fatale!

Noi affermiamo radicalmente il contrario: a più incontro corrisponde più identità!

Siamo pertanto convinti che tutto ciò che fomenta inimicizia, violenza, aggressività, dal linguaggio fino alla produzione e alla vendita di armi, è un atto disumano e criminale verso cui noi non accettiamo compromessi o logiche di convenienza e di profitto.

La frase “mors tua, vita mea” esprime la logica, il tono e i contenuti di questa mentalità dominante dell’attua- le classe politica mondiale ed è ciò che Pane Pace Lavoro da sempre combatte.

Quindi, caro amico e sostenitore, in ogni latitudine in cui ti trovi a vivere, in procinto o meno di elezioni politiche, sappi che noi di Pane Pace Lavoro vogliamo da sempre (e ancora una volta) promuovere e realizzare la cultura dell’incontro, ovvero la cultura di una compagnia solidale al servizio dell’autentica realizzazione dell’essere umano che incontriamo sulle strade del mondo.

Certo, caro amico e sostenitore, un proiettile, un missile, una minaccia sono più veloci della cultura dell’incontro, ma sappiamo bene dove ci portano: alla morte e alla vendetta. E quando saremo soli, signorotti delle macerie, moriremo di fame: fame di umanità.

Pane Pace Lavoro, quindi, invita tutti a riscoprire il significato autentico della politica (termine che non riusciamo ad associare agli urlatori di professione del momento) come vocazione a servizio della società umana e, quindi, a riscoprire e a identificare con coraggio chi sia l’autentico politico, perché tutti, giovani e vecchi, possiamo tornare ad appassionarci a questo impegno grande e a tessere relazioni sul significato che rende l’esistenza degna di essere vissuta e di lavorare.

È un impegno che inizia con il diffondere e condividere queste idee, credendoci.

Usa il sito, usa il nostro giornale, i nostri testi e, soprattutto, la tua umanità, creando spazi d’incontro e di dialogo (non di urla e minacce), anche informali, in cui passi questo reale inizio di umanità nuova, fondata sulla radicale esigenza dell’essere umano d’incontrare la verità della realtà, di cui il mondo ha sempre più bisogno.

Il primo ostacolo, caro amico e sostenitore, siamo proprio noi stessi, quando non crediamo all’efficacia di questo metodo e di questo cammino comune, quando opponiamo resistenze al nostro primo e personale cambiamento, quando cediamo alle logiche e alle discussioni dei “vassalli, valvassori e valvassini” del momento, quando pensiamo e ripetiamo, continuamente, ovunque e con chiunque, che non serve a nulla, generando così un diffuso disamore nei con-fronti del destino dell’umanità, oppure quando viviamo quella tirchieria esistenziale preoccupata esclusivamente del proprio prato di casa.

Noi, però caro amico, siamo anche la prima e grandiosa risorsa!

Quando ci riuniamo in piccoli gruppi nelle varie città del mondo; quando mettiamo in essere azioni e opere educative, culturali e sociali; quando manifestiamo; quando ascoltiamo e quando troviamo il coraggio di parlare, di piangere e di indignarci davanti alle ingiustizie del mondo: è così che noi siamo la prima e grandiosa risorsa!

Davanti a tante minacce che ci circondano, oggi non abbiamo bisogno di chi si sfoga urlando ma di chi promuove vera cultura, una cultura non certo di urla dirette allo stomaco ma piena di parole di gesti che raggiungano le menti e dispongano i cuori.

Non credere, caro amico e sostenitore, a chi ti dice che lottare per questo è inutile e che niente cambierà! Non credergli!

Il nostro compito, caro amico e sostenitore, è esserci, è essere presenti nella complessità del quotidiano e del territorio mondiale, con questa proposta di nuovo umanesimo, sostenuta e portata avanti insieme, aiutandoci vicendevolmente a essere compartecipi e a non disertare la realtà e il nostro lavoro.

Questa lettera è un altro gesto di presenza.

Noi non seguiamo l’audience o i mascherati egoismi dei “vassalli, valvas- sori e valvassini”, ma affermiamo una cultura a misura d’uomo.

Caro amico, la scelta è tua, è nostra: o signorotti delle macerie o essere umani dell’incontro.

Se voti, vota l’umano!

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